Massimo Vanin ha vinto il primo “Memorial Antonio Mattioli”, che si è disputato all’Accademia del Biliardo di Abano Terme. Ha sconfitto in finale Enrico Rosa, mentre in semifinale si erano fermati Diego Duranti e Ivano Ugo.

Pescando nella memoria dei giocatori di boccette
Massimo Vanin ha vinto il primo “Memorial Antonio Mattioli”, che si è disputato all’Accademia del Biliardo di Abano Terme. Ha sconfitto in finale Enrico Rosa, mentre in semifinale si erano fermati Diego Duranti e Ivano Ugo.
Sabato Sera è il settimanale imolese in cui ho mosso i primi passi del mestiere che poi avrei fatto fino alla pensione e anche oltre, un giornale a cui mi sento ancora legato. È uno dei pochi che continua a seguire con puntualità le boccette e questa settimana l’amico Piero Petrini ha realizzato un’intervista a Otello Osioschi, patron del Manuel Bocciofila Imola. Per gentile concessione del giornale la condivido sia in formato jpeg sia in pdf con gli appassionati che seguono il mio blog. Buona lettura.
Ci stavo pensando da qualche tempo: perché non passare un maggio a Cervia abbinando mare e biliardo? Quest’anno c’erano le condizioni e l’ho fatto. È stata un’esperienza interessante, che forse potrei rifare in futuro, magari sperando in qualche giorno di sole in più.
Daniel Destino tra i singoli e Stella-Borselli tra le coppie. Sono della Bocciofila i migliori a fine campionato. Ma come sapete quest’anno non saranno medagliati.
Disputata l’ultima giornata di campionato in A1, venerdì 9 maggio, con la finalissima della Coppa dei Campioni, prenderà il via a Cervia il Mese del biliardo. Ieri sera i verdetti della stagione regolare. Restava l’incertezza in zona retrocessione ed è il Cotignola che scende in A2 assieme alla Ca del Vento. Vanno ai play out nell’ordine Cantonese, Sasso Morelli, Bellaria, Europa, Bbzo2, Circolo dello Sport.
La Taverna Verde conferma lo scudetto e ora punta al clamoroso triplete: Coppa dei Campioni (Olimpico permettendo) e Stella di Romagna. La Ca del Vento retrocede direttamente in A2 e al Circolo dello Sport resta una flebile speranza. Quando manca una sola giornata, che verrà disputata lunedì prossimo, restano da definire i posizionamenti per i play out.
Vincendo 5.1 il recupero della terz’ultima giornata in casa della Ca del Vento l’Olimpico si è portato al terzo posto della classifica.
Manca solo la conferma aritmetica per certificare il secondo successo consecutivo della Taverna Verde. A due giornate dalla conclusione del campionato di A1 Emilia Romagna sono infatti ancora 6 i punti di margine sulla Bocciofila. Giochi fatti anche per il decimo posto, mentre restano ancora incertezze in zona retrocessione, dove la Ca del Vento recupera giovedì la partita casalinga contro l’Olimpico.
Norimberga, interno notte, anno 1971 o forse ’72. Nell’ampia sala con sei biliardi da pool si stanno spegnendo le luci. Il barista sta lavando e asciugando gli ultimi immensi boccali di birra. Cinque ragazzi, avranno 20-30 anni, leggermente alticci, si accingono ad andarsene quando vedono una scena insolita. C’è un ragazzo più giovane, non ancora maggiorenne. Ha i capelli scuri, è un italiano. Si avvicina all’unico biliardo con le luci ancora accese, estrae dal triangolo di legno la biglia nera col numero 8 e si allunga, facendola rotolare dolcemente poco oltre metà biliardo. Al centro del tavolo verde ha messo cinque mozziconi di sigaretta disposti a croce. Poi prende un’altra biglia numerata, si posiziona dietro la sponda corta, si allunga, lancia dolcemente la biglia che colpisce la nera e quest’ultima, nel suo percorso, abbatte i tre mozziconi centrali. L’operazione si ripete diverse volte e spesso i birilli, pardon i mozziconi, cadono. I cinque tedeschi non capiscono cosa sta succedendo, si avvicinano incuriositi, parlano al ragazzo italiano ma lui non comprende cosa dicono. Allora interviene uno di loro, che evidentemente biascica un po’ di italiano. “Cosa fai?”. “Mi sto allenando a bocciare” è la risposta. “Giochi con le mani?”. “Sì, in Italia giochiamo così”. “Voglio provare”. Il tedesco quasi spintona via il ragazzo, prende la biglia nera e la fa rotolare un po’ troppo in alto, poi tenta di colpirla, ma va clamorosamente a vuoto e a girare sul panno verde è solo la biglia che ha lanciato. Scoppia una risata fragorosa degli altri quattro. “Aspetta – interviene il giovane italiano – ti insegno io. Ecco mettiti così, ora allungati, ma cerca di non fare un gesto di scatto mentre lanci la biglia”. Questa volta la numero 8 viene colpita e almeno un po’ si muove, ma ad abbattere i birilli, chiedo scusa i mozziconi, è l’altra biglia. Il tedesco, cocciuto, insiste, ma non gli va molto meglio. Poi prova un altro, un altro ancora, finché miracolosamente uno dei cinque riesce a fare filotto. Con i tre mozziconi abbattuti esulta a mani alzate e gli altri lo applaudono, lo abbracciano, urlano come se avesse segnato un gol. È a quel punto che interviene il barista. Dice in tedesco ai ragazzi che è tardi e devono andarsene. Loro mugugnano un po’, ma si avviano verso l’uscita. Si spengono anche le ultime luci. Il barista chiude a chiave la sala e se ne va col ragazzo.
Questo fatto è realmente accaduto. Il barista era mio padre e il ragazzo ero io.
Giornata di verdetti, se non definitivi quasi. La Taverna Verde mantiene 6 punti di margine a tre turni dalla fine e per lo scudetto sembra fatta. Il Bbzo1 è a un passo dalla salvezza diretta. Si complica invece la situazione in zona retrocessione, dove alza la cresta anche la Ca del Vento.